54° VINITALY – Il ritorno della più grande fiera del vino italiana

Verona – Si è chiusa mercoledì 13 aprile la 54° edizione di Vinitaly. Dopo uno stop forzato di due anni a causa della pandemia Covid, la più grande fiera del vino italiana si è orientata decisamente verso un pubblico “business”. Nonostante il numero di visitatori e wine lovers si sia ridotto rispetto alle precedenti edizioni (-20% di presenze), è cresciuto il numero di acquirenti professionali, soprattutto stranieri. Le ultime cifre parlano di circa 25.000 presenze di buyer stranieri, il 28% degli operatori arrivati in fiera. Una prima conferma alle richieste fatte dalle aziende espositrici negli ultimi anni, poter confrontarsi maggiormente con un pubblico professionale.

La classifica dei paesi di provenienza dei buyer stranieri vede in prima fila Stati Uniti e Germania, seguite da Regno Unito. Complessivamente le presenze provenienti dal continente europeo hanno comunque rappresentato circa due terzi del totale.

Giovanni Mantovani – direttore generale di Veronafiere «Si è chiuso il Vinitaly che volevamo, e non era nulla scontato. Abbiamo dato un primo riscontro dopo una lunga attività di ascolto e condivisione con le aziende del settore, e dato vita a un piano che troverà, progressivamente, pieno regime entro il prossimo biennio. Segnare il record di incidenza di buyer esteri in un anno così difficile sul piano congiunturale e geopolitico è tutt’altro che banale ed evidenzia tutta la determinazione di Veronafiere nel perseguire i propri obiettivi».

Maurizio Danese – presidente di Veronafiere «Il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano  all’internazionalizzazione, in particolare delle PMI. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà. Guardiamo ora al 2023 – ha aggiunto Danese – con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni».

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Recensione Eventi

Vivo in un paese incantevole, ricco di fascino e suggestioni, in cui la cultura enoica, diffusa da secoli, è un elemento centrale nella vita quotidiana.
Credo che la degustazione, nonostante richieda un certo rigore, sia anche divertimento e possa regalare un viaggio sensoriale di arricchimento individuale.

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