Fiano del Sannio Rossovermiglio, il Fiano che non ti aspetti

Avevo sentito parlare di Rossovermiglio, Azienda vitivinicola del Sannio della famiglia Verlingieri e al Vinitaly Special Edition ho approfittato per passare dal loro stand. L’Azienda Rossovermiglio si trova nella florida campagna sannita, in un territorio altamente vocato che vanta una storia millenaria nella produzione del vino.

Di tradizione familiare ultrasecolare, già nel lontanissimo 1800 la Cantina produceva uve e vini rossi di qualità nel comune di Paduli. In tempi più recenti, dal 1988 l’Azienda è guidata da Piero Verlingieri che poco dopo iniziò a impiantare nuovi vigneti, specialmente a bacca bianca. Oltre ai vini rossi da uve Aglianico, si cominciarono a produrre bianchi come la Falanghina, il Greco e il Fiano. Così oggi l’Azienda oltre a possedere alcuni dei migliori vigneti della zona, vanta una lunga storia nella produzione di vino di qualità. Sono questi i punti di forza dei vini Rossovermiglio che nascono tutti da una sapiente combinazione di tradizione ed innovazione.

I vigneti sono situati a sud-est di Benevento alle falde dell’Appennino campano, in un’area distante dalla zona di maggiore produzione viticola del Sannio. Qui le condizioni pedo-climatiche permettono un’originale espressione varietale dei vitigni autoctoni. Le viti vengono allevate a spalliera con densità d’impianto che raggiungono le 5.000 piante per ettaro, ad un’altitudine media di circa 300 metri sul livello del mare. I terreni sono piuttosto poveri di sostanza organica, ricchi di scheletro e con buona presenza di argilla e calcare. Le temperature sono mediamente più basse delle altre zone vitate del Sannio, con forti escursioni termiche tra giorno e notte, frequenti nevicate d’inverno e una buona piovosità annua. L’evoluzione di tutte le fasi fenologiche della vite è dunque piuttosto tardiva e la maturazione è lenta e graduale.

I vini Rossovermiglio trovano così nella freschezza e nella finezza gli elementi espressivi distintivi, che ho potuto riscontrare nella loro degustazione. Ma il Fiano è il vino che mi ha impressionato di più e che ho deciso di raccontare. La vendemmia è esclusivamente manuale e le uve vengono portate in cassette nella modernissima cantina. Dopo la diraspatura e la pigiatura, comincia la macerazione a freddo e dura per 12 ore circa. Le bucce vengono quindi separate dal mosto, in modo che la fermentazione alcolica di dieci giorni possa avere luogo in serbatoi di acciaio inox termocondizionati a 18°C. Infine il vino affina sui lieviti per almeno quattro mesi per poi riposare ancora lungo in bottiglia.

Sannio Fiano 2017

Cristallino alla vista, il vino si presenta con un colore paglierino carico con riflessi verdolini. Al naso è intenso e persistente, con netti sentori di pompelmo e cedro quasi maturi, pesca bianca, note marcatamente minerali, poi nocciola, fiori di acacia ed erbe aromatiche. In bocca il vino è secco ma morbido, fresco, sapido e minerale, tutto sommato equilibrato e persistente con ritorni fruttati ed erbacei.

È un bellissimo Fiano del Sannio che ricorda il profilo dei Fiano irpini. Di estrema finezza e probabilmente in grado di sorprendere se riassaggiato tra qualche anno. È un vino che può accompagnare piatti di mare di una certa importanza, ma anche primi piatti e preparazioni a base di verdure.

pubblicato in:
Vino Bianco

Amante del vino, Sommelier AIS ed esperto di marketing

Prima per me il vino era bianco o rosso, ogni tanto una via di mezzo, talvolta aveva le bollicine o era dolce. Poi ho iniziato questo viaggio nella conoscenza del vino, delle sue moltissime espressioni e tipologie, degli innumerevoli territori vocati. Ho incontrato personaggi meravigliosi, con cui è sempre possibile stupirsi, talvolta emozionarsi, degustando un calice di vino.

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