La storia dell’isola di Corfù è legata a doppio filo con quella della viticoltura, il suo vino era famoso nei tempi antichi anche se le caratteristiche pedoclimatiche non ne hanno mai favorito la produzione su larga scala. A conferma dello stretto rapporto dell’isola con la vite sono stati ritrovate antiche monete coniate nell’isola con riproduzione di soggetti quali tralci, bicchieri di vino e rappresentazioni di Bacco.
Gli antichi greci non si risparmiavano nelle lodi per il vino dei Faeci (popolo di navigatori della mitologia greca, abitanti della terra di Scheria – identificata come gli antichi abitanti di Corcira , odierna Corfù – secondo la tesi di Tucidide). Nel XVI secolo in alcuni documenti della Serenissima Repubblica si cita la tassa sul vino dell’isola di Corfù come la più importante entrata per l’amministrazione.
Alla fine del XVII secolo i Veneziani adottarono una misura che segnò il destino della produzione vitivinicola dell’isola: limite alla coltivazione della vite e la sostituzione con quella obbligatoria dell’ulivo. L’adozione di questa politica portò ad una progressiva riduzione della superficie coltivata a vigneto dell’isola fino a circa un 5%.
L’odierna produzione è affidata a pochi produttori, la maggior parte dei quali ha organizzato e gestisce l’attività d’impresa in modo familiare. Il panorama ampelografico dell’isola è abbastanza variegato, sono presenti alcuni vitigni internazionali ma esiste un numero considerevole di vitigni autoctoni che molto spesso vengono vinificati insieme.
Nel corso del mio ultimo viaggio a Corfù (Grecia) ho avuto l’occasione di visitare Goulis Winery, una piccola realtà produttiva a gestione familiare. L’azienda è sulla costa occidentale dell’isola a circa 20 km da Corfù Town e a 5 km da Paleokastritsa, nella pittoresca area di Liapades.
Per Goulis Winery il vino è una tradizione di famiglia, fa parte della loro storia, è la loro passione. Per anni la produzione è stata dedicata al consumo privato, apprezzato solamente da un circolo ristretto di amici e vicini di casa.
Nel 1992 la decisione di evolvere la passione per il vino in una vero e proprio lavoro con l’obiettivo di dare origine vini locali unici.
KAKOTRIGIS – 2019
Kakotrigis è la varietà a bacca bianca autoctona più famosa dell’isola di Corfù. Il suo nome significa “Vendemmia difficile” perché i graspi dei grappoli sono così difficili da tagliare tanto da rendere la vendemmia ancora più difficile.
Vino secco, di colore giallo paglierino scarico con riflessi verdolini di media consistenza. Al naso presenta note agrumate e di citronella. Fermentazione e maturazione in acciaio.
Abbinamento con frutti di mare, preparazioni di mare e formaggi magri.
AMOROSOS – 2018
Un vino secco, dal colore rosso rubino, di decisa consistenza. Al naso presenta decise note di frutti rossi, note di liquirizia, tostato e un ricordo di cacao amaro. Di medio corpo, al palato è decisamente intenso con tannini presenti e di media persistenza. Fermentazione e maturazione in acciaio.
È un vino adatto a tutto pasto, abbinamento perfetto con i piatti della tradizione di Corfù come “Pastitsada” e cacciagione.
PEPEROSA – 2019
Ogni anno prodotto in un numero limitato di bottiglie, questo vino realizzato con le uve locali Skopelitiko ha un delicato colore rosa chiaretto. Secco, di media consistenza al naso presenta decise note floreali, su tutte peonia e rosa, e un fruttato che ricorda le fragoline di bosco. Di medio corpo, al palato conferma la speziatura decisa di pepe rosa che da cui il nome dato al vino. Fermentazione e maturazione in acciaio.
Abbinamento ideale con frutti di mare, perfetto come aperitivo estivo.
Produttore: Goulis Winery