Montepulciano Dante Marramiero, come evolve nel tempo l’emozione

Sono stato al Vinitaly Special Edition, quello del green pass, dell’assenza del pubblico pagante e dei soli due padiglioni con 400 espositori presenti. Eppure è stato un Vinitaly vero, forse più riflessivo ma dove si è respirata un’atmosfera ricca di speranza e voglia di ripartire. E c’è stato più tempo per parlare con le persone, con i produttori.

Allo stand di Marramiero ho avuto modo di assaggiare le nuove annate di vini che ho già incontrato in passato, tutti di ottima fattura, veri e propri “vecchi amici”. Ho quindi focalizzato la mia attenzione su tre annate del Montepulciano Dante Marramiero, le riserve 2011, 2008 e 2005 su cui tra poco torneremo.

La Cantina Marramiero opera da circa trent’anni a Rosciano, in provincia di Pescara. Si trova in una posizione molto favorevole, a circa 200 metri s.l.m rivolta verso il mare, ma al tempo stesso protetta dai quasi 3.000 metri del Gran Sasso. La particolare posizione degli oltre 30 ettari del vigneto favorisce considerevoli escursioni termiche tra notte e giorno e tra estate e inverno. Questo fenomeno, assieme al terreno caratterizzato da argilla e tufo, alle rese produttive contenute e più in generale ad un’agricoltura a basso impatto ambientale, facilita il processo vegetativo e l’accumulo degli aromi e dei polifenoli nelle uve. Sulla filosofia della sostenibilità si basano anche le fasi produttive in cantina.

Come detto, ho degustato tre millesimi di Dante Marramiero, da uve Montepulciano. È un vino ricco, potente, capace di sviluppare 14,5° alcolici, realizzato solo nelle migliori annate e pensato per viaggiare nel tempo. Le uve provengono da un vigneto di antico impianto condotto a Guyot in Contrada Sant’Andrea, esposto a sud-est e caratterizzato da un suolo profondo, ricco di argilla. Le vecchie viti e il grande lavoro in vigna sin dall’invaiatura, consentiranno ad ogni singola pianta di contribuire al vino con un solo chilo d’uva. I grandi estratti e i componenti polifenolici li ritroveremo nel bicchiere in modo evidente. La vendemmia è tipicamente tardiva, a fine ottobre.

In cantina, la vinificazione viene condotta per una dozzina di giorni ad una temperatura compresa tra 25 e 30 °C, con una lunga macerazione del mosto a contatto con le bucce. Dopo aver fermentato per metà in tini di legno e per metà in acciaio, le masse vengono assemblate per maturare in piccole botti per almeno 24 mesi per poi riposare a lungo in bottiglia. In totale, il vino affina per 120 mesi.

Passiamo al racconto dei vini.

Montepulciano d’Abruzzo Dante Marramiero Riserva 2011

Il vino si presenta di colore rubino profondo. Il naso esprime note di frutta rossa in confettura, pepe, violetta e sfumature balsamiche. Al palato si presenta potente, ricco, con un tannino pronunciato ed una grande acidità ancora parzialmente bilanciati dall’alcol, comunque molto ben presente. Chiude lungo con un retrolfatto su toni ancora fruttati, di mirtilli in confettura. Vino tutto sommato ancora molto giovane nonostante i dieci anni.

Montepulciano d’Abruzzo Dante Marramiero Riserva 2008

Di colore rubino intenso con sfumature granata, percepiamo nitidi sentori di confettura e mirtilli e amarena, speziati di vaniglia e noce moscata a cui subentrano note di erbe aromatiche di timo e salvia. Bocca larga, con tannini importanti e una vivace spalla fresco sapida a cui si contrappone una maggiore morbidezza rispetto al precedente campione. Chiusura su un persistente retrogusto fruttato e speziato.

Montepulciano d’Abruzzo Dante Marramiero Riserva 2005

Rubino con unghia granata, il vino colpisce all’olfatto per ricordi floreali di violetta appassita, piccoli frutti rossi in confettura e noce moscata. Ma subito la balsamicità prende il sopravvento con note di erbe aromatiche di timo e alloro. In bocca il vino dimostra ancora gioventù, oltre ad una grande eleganza, con tannini setosi e un’acidità ben presente che ci fa intendere che questo millesimo ha una strada ancora molto lunga davanti a sé. Importante la persistenza con continui ritorni balsamici, soprattutto di eucalipto.

Ogni volta che ho incontrato questo vino ho avuto la netta sensazione di trovarmi di fronte ad un campione di espressività, in grado di provocare emozioni sempre nuove e intense. Mi auguro che mi possa accadere ancora, presto.

pubblicato in:
Vino Rosso

Amante del vino, Sommelier AIS ed esperto di marketing

Prima per me il vino era bianco o rosso, ogni tanto una via di mezzo, talvolta aveva le bollicine o era dolce. Poi ho iniziato questo viaggio nella conoscenza del vino, delle sue moltissime espressioni e tipologie, degli innumerevoli territori vocati. Ho incontrato personaggi meravigliosi, con cui è sempre possibile stupirsi, talvolta emozionarsi, degustando un calice di vino.

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