Orcia è un fiume che scorre in provincia di Siena e che confluisce nell’Ombrone. Siamo nella zona di Pienza, paese famoso per il formaggio fatto con il latte di pecora. Ma Orcia è anche una denominazione di origine che prende il nome dal fiume e che prevede l’uso del Sangiovese, come i due vicini certamente più rinomati, non soltanto nel panorama enologico nazionale. Ad est si trova infatti il comprensorio del Vino Nobile di Montepulciano, mentre ad ovest si estende il Brunello di Montalcino. E nell’Orcia si trova l’azienda di Marco Capitoni, piccola realtà con 6 ettari di vigneto, presente sul territorio ormai da generazioni. Oggetto del nostro racconto è l’Orcia Capitoni Riserva, il vino forse più rappresentativo dell’azienda.
Il Sangiovese è l’uva di gran lunga più importante, anche se da quasi un quarto di secolo si produce anche Merlot, in coerenza con il disciplinare della DOC Orcia. Nei nuovi impianti sono stati impiegati i portainnesti e i cloni più adatti alle caratteristiche di questa microarea, con barbatelle innestate con gemme provenienti da selezioni aziendali. Il vigneto si trova a 464 metri sul livello del mare ed ha una densità d’impianto di 5000 ceppi per ettaro, su un suolocostituito da una stratificazione di sabbie e argille di formazione marina. Le vigne sono allevate a cordone speronato con rese che non superano i 50 quintali per ettaro, un chilogrammo per pianta di Sangiovese, la metà per il Merlot. Le concimazioni sono mirate e prevedono l’impiego di stallatico, mentre i trattamenti fitosanitari sono praticati con derivati del rame e dello zolfo, oltre che con induttori di resistenza. Questi favoriscono lo sviluppo delle difese naturali delle viti dai microrganismi patogeni come la peronospora e l’oidio. Il contenuto uso dei prodotti fitosanitari, oltre al rispetto dell’ambiente favorisce anche la biodiversità, in coerenza con il recente percorso di certificazione biologica del vigneto intrapresa dall’azienda. Le uve sono raccolte con più passaggi in vigna in modo manuale, riposte in piccole ceste forate e trasportate rapidamente in cantina.
Qui si presta la massima cura a tutte le fasi della trasformazione, con attenzione alle differenze nelle annate e alle caratteristiche organolettiche del vino. La prima operazione è la scelta dei grappoli in funzione della loro grandezza e successivamente avviene la diraspatura e la cernita degli acini. Soltanto quelli con la giusta maturazione subiranno una pigiatura soffice e verranno avviati alla fermentazione spontanea, con l’esclusivo uso di lieviti endogeni. La fermentazione viene condotta per tre settimane in tini di acciaio alla temperatura controllata di 25°C, con rimontaggi e le follature manuali. Per l’affinamento, si utilizzano legni di rovere francese, botti grandi per il Sangiovese e barriques per il Merlot. Si passa quindi all’imbottigliamento.
Abbiamo degustato sette annate di Orcia Capitoni Riserva per provare a capire il risultato di questo paziente lavoro.
Orcia Capitoni Riserva 2005 (Sangiovese 80% – Merlot 20%) – 14%
È stata un’annata fresca, con piogge importanti anche nei giorni immediatamente alla vigilia della vendemmia. Un’accurata selezione delle uve ha permesso di disporre di una buona materia prima.
Il vino si presenta con un colore rosso granato con bagliori rubino. Naso avvolgente, a dispetto dei suoi quasi 18 anni, avvertiamo ancora sentori di frutta rossa in confettura, poi note balsamiche, di sottobosco e funghi. In bocca il vino si caratterizza per la freschezza con tannini serici e un alcol molto ben presente. Chiude lungo su toni mentolati.
Orcia Capitoni Riserva 2007 (Sangiovese 80% – Merlot 20%) – 15%
Bella annata, con risveglio vegetativo anticipato e vendemmia piuttosto tardiva. Le uve hanno goduto di un lungo periodo per maturare lentamente e in modo ottimale.
Vino dal colore molto simile al campione precedente. Il naso è ampio, con prevalenza di note terziarizzate di liquirizia, fondo di caffè, chiodi di garofano, spezie scure. Al palato il vino unisce la sorprendente acidità bilanciata dall’alcol e dalla morbidezza. Finale persistente su retrolfatto ancora di liquirizia.
Orcia Capitoni Riserva 2009 (Sangiovese 80% – Merlot 20%) – 13,5%
Annata fresca durante la quale sono state attuate alcune pratiche agronomiche volte ad ottenere un grado alcolico più contenuto. I vini prodotti sono stati ritenuti al di sotto delle aspettative, anche se il campione degustato si è caratterizzato per una grande eleganza.
Vino rosso rubino con orlo granato, all’olfatto avvertiamo profumi floreali di violetta appassita, quindi note di mora ed eucalipto nel finale. In bocca il vino si mostra molto equilibrato, con una bella rotondità e una giusta alcolicità. Finale con ritorni balsamici.
Orcia Capitoni Riserva 2011 (Sangiovese 80% – Merlot 20%) – 14,5%
Millesimo piovoso fino al 10 agosto, con temperature al di sotto della media. Dal 10 agosto, si è assistito ad un vero e proprio shock termico, con una seconda parte dell’estate molto calda e siccitosa. Si sono verificati in vigneto casi di uve appassite. Per mantenere alta la qualità della materia prima, è stata necessaria una vendemmia diversificata e un’importante selezione.
Vino di color rubino con unghia scarica, al naso avvertiamo note scure come pepe, chiodi di garofano, liquirizia nel finale. In bocca prevalgono le durezze, con una freschezza avvolgente ed un tannino molto ben presente. Vino da riassaggiare, certamente con notevoli capacità evolutive.
Orcia Capitoni Riserva 2013 (Sangiovese 80% – Merlot 20%) – 14,5%
Annata molto fresca che si è contraddistinta da frequenti piogge. Questo andamento atmosferico ha causato diverse interruzioni persino durante le operazioni di vendemmia.
Colore rubino lucente, naso articolato su note fruttate e floreali tipiche, con sentori di ribes e violetta in evidenza. Emergono quindi toni più profondi, soprattutto di liquirizia e tabacco. Finale mentolato. In bocca avvertiamo soprattutto una grande acidità, segno anche di probabile buona longevità di questo vino.
Orcia Capitoni Riserva 2015 (Sangiovese 80% – Merlot 20%) – 15%
Buona annata, dall’andamento generalmente caldo. Tra ll’8 e il 10 agosto sono caduti 100 mm di pioggia, seguiti da diverse settimane caratterizzate ancora da molto caldo.
Vino color rubino dalle lievi sfumature granate, all’olfatto avvertiamo sentori di frutta rossa, come visciola e mirtilli; quindi, note tostate di cioccolato e fondo di caffè. Chiude lungo su toni di liquirizia. In bocca colpisce la bella freschezza, anche se bilanciata da un alcol molto ben presente. Finale persistente con retrolfatto ancora di liquirizia.
Orcia Capitoni Riserva 2019 (Sangiovese 85% – Merlot 15%) – 15%
L’inverno è stato sostanzialmente mite, seguito da una primavera piovosa con temperature al di sotto della media stagionale. L’estate si è contraddistinta per il caldo prolungato.
Di colore rosso rubino, profondo nel centro del bicchiere, il vino presenta sentori di prugna, confettura di lamponi, quindi note tostate di cacao, accenni speziati di pepe. Al palato avvertiamo tannini ancora tenaci, quindi l’evidente acidità e una lunga scia sapida finale su toni mentolati. Vino dalle notevoli capacità evolutive che andrebbe aspettato.
In generale impressiona la qualità media dei campioni degustati. Faccio infatti fatica a capire quale mi abbia impressionato maggiormente, visto che anche il 2009, frutto di un’annata minore, mi ha molto colpito per la sua grande eleganza. L’Orcia Capitoni Riserva è un vino che può accompagnare in modo eccellente piatti strutturati a base di carne, come la cacciagione, ma che può essere anche assaporato da solo, come vino da meditazione. In definitiva una scoperta davvero interessante, prodotto di un territorio che non conoscevo.