Sauvignon Tiare e risotto agli asparagi: matrimonio d’amore

Qualche giorno fa ho cucinato il risotto agli asparagi scegliendo poi il vino che sembrava più appropriato, il Sauvignon di Tiare.

L’asparago è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Liliaceae, caratterizzato da piccole foglie simili a squame. A differenza di altri ortaggi, nell’asparago si preferiscono germogli più grossi, perché più morbidi e polposi. Ha un tipico sapore amarognolo, con una persistenza aromatica che si mantiene anche dopo la cottura.

Come detto, abbiamo provato l’abbinamento tra questo risotto con il Collio Sauvignon 2021 di Tiare, premiato con i tre bicchieri Gambero Rosso. Abbiamo già parlato di Tiare quando abbiamo raccontato l’abbinamento tra il Masseré e il risotto alla zucca. Ma torniamo al racconto odierno.

Ingredienti utilizzati per il risotto agli asparagi (4 persone):

  • 400 g di riso integrale
  • 550 g di asparagi
  • 1/2 cipolla dorata
  • 1 l di brodo vegetale
  • Parmigiano grattugiato
  • Olio extra vergine d’oliva

Preparazione del piatto:

Asparagi e cipolla sono state tagliate con il coltello e poi ripassate in padella assieme con un filo d’olio extravergine. Quindi sono stati uniti al riso, cucinando il tutto nel brodo vegetale aggiunto a poco a poco. La cottura è durata poco meno di venti minuti, quindi è stata condito ancora con un filo d’olio e infine con il parmigiano grattugiato.

Il risotto nei suoi principali ingredienti presenta le seguenti caratteristiche gusto-olfattive:

  • riso: tendenza dolce e leggera aromaticità;
  • asparagi: aromaticità e tendenza amarognola;
  • cipolla: tendenza dolce e aromaticità
  • parmigiano: grassezza;
  • brodo vegetale: sapidità, aromaticità e succulenza.

La preparazione si caratterizza principalmente per l’aromaticità e poi per la succulenza, per le tendenze dolce e amarognola, l’untuosità e un po’ di grassezza.

Le uve sauvignon provengono da un vigneto ad alta densità d’impianto su terreni calcarei-marnosi, con raccolta e selezione manuale in vigna in più momenti. Nel 2021 ci sono state tre differenti raccolte e vinificazioni, la seconda delle quali sottoposta a vinificazione con lieviti indigeni. Il taglio avviene a febbraio, con fermentazione malolattica che riguarda il 20% della massa.

Il vino è cristallino di colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Naso ampio, percepiamo intensi sentori di sambuco e zagara, poi di pompelmo rosa e pesca che si sovrappongono a note minerali con una lunga chiusura di salvia ed erba tagliata. In bocca la spalla fresco-sapida prevale sull’alcol, pur presente. Bella la trama, lunghissimo il finale ancora agrumato e vegetale.

Ma com’è andato l’abbinamento cibo-vino?

L’acidità, la sapidità del vino si sono correttamente contrapposte alla tendenza dolce del cibo oltre che alla grassezza del formaggio, mentre l’alcol ha asciugato l’untuosità dell’extravergine. I sentori vegetali, minerali e agrumati ma soprattutto l’intensità e la persistenza aromatica intensa del Sauvignon hanno concordano perfettamente con l’aromaticità e la tendenza amarognola del risotto agli asparagi.

Abbinamento voluttuoso, avrei voglia di rimettermi ai fornelli e riprovare ancora il risotto agli asparagi. Ancora in abbinamento con il Sauvignon Tiare, matrimonio d’amore.

pubblicato in:
Vino & Cibo

Prima per me il vino era bianco o rosso, ogni tanto una via di mezzo, talvolta aveva le bollicine o era dolce. Poi ho iniziato questo viaggio nella conoscenza del vino, delle sue moltissime espressioni e tipologie, degli innumerevoli territori vocati. Ho incontrato personaggi meravigliosi, con cui è sempre possibile stupirsi, talvolta emozionarsi, degustando un calice di vino.

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