Barolo è un’area che si articola di una molteplicità di cru e menzioni geografiche che racconta una storia di eccellenza, forse la più importante nel nostro panorama enologico. L’Azienda Agricola Sordo Giovanni, ubicata a Castiglione Falletto, imbottiglia ben 8 differenti cru situati in 5 degli 11 comuni del comprensorio, rappresentando l’archetipo di che cosa significa Barolo. A Vinitaly abbiamo avuto modo di assaggiare i suoi cru.
L’azienda è stata fondata da Giuseppe Sordo nei primi anni del ‘900 ed è oggi condotta dal nipote Giorgio. La cantina si estende su una superficie di 53 ettari vitati, distribuiti in alcune delle migliori zone per esposizione e microclima. La conduzione dei vigneti è rispettosa dell’ambiente e non vengono utilizzati concimi chimici e diserbanti. La cantina si contraddistingue per i moderni impianti di vinificazione e imbottigliamento, mentre nei locali adibiti all’invecchiamento trovano spazio ben 135 botti di rovere di Slavonia di grandi dimensioni. Qui si ottiene la perfetta evoluzione di vini ricchi di aromi, longevi e di pregevole livello qualitativo.
Degli 8 cru degustati, 7 erano del 2018, mentre il Rocche di Castiglione del 2017. La degustazione si è conclusa con il Barolo Perno Riserva 2009. Tutti i Barolo affinano per 2 anni nelle grandi botti di rovere di Slavonia, tranne la riserva che rimane in legno per 48 mesi.
Il 2018 si è caratterizzato per le piogge, abbondanti fino a maggio. Le temperature sono state nella media con un intenso picco di calore ad inizio agosto. Settembre è stato invece caldo, con sbalzi termici tra notte e giorno piuttosto contenuti. Sbalzi termici importanti si sono avuti tra il 25 settembre e il 3 di ottobre: le gradazioni zuccherine del Nebbiolo sono così aumentate, con un’accelerazione della maturazione fenolica che ha consentito di vendemmiare con parametri eccellenti. Anche il livello di acidità è risultato ideale nelle uve raccolte.
Barolo Monvigliero 2018
Il cru di Monvigliero, completamente esposti a mezzogiorno, è uno tra i più noti e vocati vigneti di Verduno. Per il suo particolare microclima, questo storico vigneto è considerato un gran cru. Il terreno è abbastanza sciolto, formato da marne chiare fini. Dal punto di vista geologico risale alla formazione del Tortoniano.
Un Barolo che conquista sin dalla vista, con un colore granato luminoso. Il naso è ampio, caratterizzato da sentori di rosa appassita, di ciliegie selvatiche, si apre poi a toni terziari di sottobosco, spezie e tabacco dolce. Il palato è strutturato e caldo, leggermente sapido e con un tannino sopraffino. Lunga la persistenza su toni balsamici.
Barolo Ravera 2018
Ravera, è un’area molto vocata che si trova a Novello. Dal punto di vista geologico siamo nel Tortoniano e i terreni sono piuttosto sciolti e ricchi, costituiti da marne biancastre che poggiano su strati più compatti di marne grigio brunastre.
Di colore rosso rubino luminoso con evidenti riflessi granata. Il profilo olfattivo del vino è ampio e ricco, con sentori floreali di rosa appassita, ricordi di frutti di bosco maturi e note di cioccolato, spezie e tabacco, quindi sensazioni vegetali, fieno di montagna e sottobosco. Di corpo al palato, avvertiamo tannini serici in un contesto di sostanziale equilibrio. Ottima la persistenza gusto-olfattiva con ritorni ancora erbacei.
Barolo Parussi 2018
Il vigneto Parussi si trova in un anfiteatro naturale in una delle aree ad altissima vocazione di Castiglione Falletto. Il terreno è di medio impasto, sciolto in superficie e tendente al calcareo. Appena in profondità si trovano strati di marne bianco-grigie e bluastre, dure e compatte risalenti al periodo Elveziano.
Il vino si presenta nel calice con un bel rosso granato intenso. Al naso è ampio, con note eteree e fruttate per poi lasciare spazio a sentori terziari di spezie, tabacco e sottobosco. In bocca è pieno, ben strutturato, equilibrato, caldo e con una trama tannica importante, gradevolmente sapido e di ottima persistenza con ritorni mentolati.
Barolo Villero 2018
Villero è una delle menzioni più importanti di Castiglione Falletto, caratterizzato da un terreno argilloso, calcareo, costituito da marne grigio-bluastre e sabbie grigie compatte in profondità, risalenti al periodo Elveziano.
Vino dal colore granato luminoso, il bouquet è ampio e ricco con profumi raffinati, intensi e avvolgenti che richiamano i piccoli frutti a bacca scura, le spezie dolci, erbe di montagna, tabacco e sottobosco. Al palato è strutturato, caldo, con tannini e freschezza in evidenza. Lunga la persistenza con un retrolfatto di liquirizia.
Barolo Monprivato 2018
Il Monprivato è una piccola menzione di Castiglione Falletto ma considerata tra le più importanti dell’intera denominazione del Barolo. Il territorio è calcareo, composto da marne grigio-azzurre di formazione marina di origine Miocenica del periodo Elveziano.
Di colore rosso rubino intenso con riflessi granata, l’importante struttura del vino si rende evidente nell’abbondante formazione di archetti nel calice. Al naso regala un bouquet olfattivo ampio e persistente con sentori di frutta scura matura, liquirizia e spezie dolci, cui seguono sfumature balsamiche e resinose. Il palato è caldo, ben bilanciato con la freschezza e la raffinata trama tannica. Molto elegante e lungo nel finale mentolato.
Barolo Perno 2018
È un vigneto di grande valore quello che si trova nella frazione di Perno, una delle aree più pregiate dell’intero territorio di Monforte d’Alba. Il terreno è tufaceo con strati di terra rossa e il sottosuolo è costituito da sassi e roccia detritica in prevalenza, cementata da componenti sabbiosi e argilla risalenti al periodo Elveziano.
Rosso rubino luminoso, con abbondanti riflessi granata. All’olfatto è ricco e complesso, avvertiamo sentori di frutta scura matura, come prugna e ciliegia nera, quindi cacao, tabacco, rovere e sfumature mentolate e speziate. Palato strutturato, caldo con una bella trama tannica, fresco e sapido, ancora dinamico. Ottima la persistenza aromatica intensa con ritorni di liquirizia.
Barolo Gabutti 2018
Gabutti è un vigneto dalle importanti pendenze, situato in una delle sottozone di prima categoria, tra le più prestigiose di Serralunga d’Alba. Si distingue per le Formazioni di Lequio, con marne argilloso-calcaree non molto compatte del periodo Elveziano.
Vino di colore rosso granato, profondo e luminoso. Importante il bouquet con sentori di frutta rossa matura, violetta, poi richiami resinosi e spezie dolci. Il sorso è caldo gradevolmente sapido con tannini raffinati ma molto ben presenti. Bella la struttura e lunga la persistenza minerale.
Barolo Rocche di Castiglione 2017
Del Barolo Rocche di Castiglione abbiamo degustato il 2017, millesimo caldo e asciutto. All’inverno mite e con poche nevicate, è seguita la prima parte della primavera caratterizzata da scarse piogge
e temperature sopra la media, condizioni climatiche che hanno causato un anticipo vegetativo. Dopo alcune gelate di fine aprile, da maggio è iniziato un lungo periodo di bel tempo culminato con la siccità estiva che si è protratta quasi ininterrottamente fino a novembre. Le piogge ed il clima più fresco di inizio settembre, hanno permesso al Nebbiolo di ritrovare vigore, ma anche di rallentare la maturazione, con un inizio di vendemmia meno anticipata del previsto.
Il vigneto Rocche di Castiglione è ubicato in una delle aree più vocate di Castiglione Falletto su un terreno di medio impasto, sciolto e tendente al calcareo. Appena sotto la superficie si trovano duri strati di marne bianco-grigie e bluastre alternate ad arenarie compatte risalenti all’Elveziano.
È un vino di color rosso granato luminoso e limpido. Al naso avvertiamo note di fiori secchi e frutti di bosco maturi, sentori terziari di liquirizia, menta, spezie dolci, cedro e legno di sandalo. In bocca è corposo ed equilibrato, con tannini vellutati e una lunga persistenza su toni mentolati.
Barolo Perno Riserva 2009
La degustazione si è conclusa con il Barolo Perno Riserva 2009. In quell’anno, alle abbondanti nevicate invernali è seguito un inizio di primavera piovoso che ha garantito un’ottima riserva idrica, di fondamentale importanza poi d’estate. Si è così evitato lo stress idrico, visto il gran caldo e la quasi assenza di piogge. Le uve hanno raggiunto un’ottima maturazione tecnologica, con concentrazioni di acido nelle uve sotto la media. Ottima anche la maturazione fenolica.
Vino di colore granato intenso e profondo, ampio e con sentori di rosa appassita, frutta rossa in confettura che si armonizzano ai toni terziari di spezie dolci e sottobosco ma anche più scuri come tabacco e corteccia di china. Austero al gusto, di struttura generosa con i tannini possenti che si legano alla evidente sapidità. Bella la chiusura lunga e mentolata.
Tutti i vini si sono rivelati di ottima fattura e caratterizzati da ampiezza olfattiva, struttura e lunga persistenza finale. Ma soprattutto, grazie a Sordo abbiamo avuto modo di fare questo “viaggio” nel Barolo, degustando alcuni dei suoi più prestigiosi cru.