Anche quest’anno Vinitaly si conferma come l’unica fiera del vino italiano con vocazione internazionale.
Ormai da anni Vinitaly ha l’obiettivo di presentare il vino italiano nella sua diversità, ma in modo sinergico, valorizzando le piccole cantine così come le realtà più strutturate e offrire al tempo stesso un’importante vetrina volta ad attirare l’interesse dei buyer esteri.
La 55° edizione ha fatto registrare oltre 93.000 presenze complessive, di cui circa un terzo provenienti dall’estero, provenienti da 143 Paesi. Nella classifica degli arrivi dall’estero gli Stati Uniti si sono posti indiscutibilmente al primo posto, con la Germania e al secondo posto. Sul terzo gradino del podio rimane il Regno Unito mentre la Cina torna in quarta posizione, scavalcando il Canada.
Il “fuorisalone” della fiera, Vinitaly and the City, ha registrato oltre 45.000 degustazioni (+50% sul 2022) da parte dei winelover. Quattro giorni di degustazioni, incontri ed eventi diffusi nel centro storico di Verona, alla scoperta delle eccellenze del vino italiano e delle bellezze della città.
La manifestazione è tornata a pieno regime dopo i difficili anni della pandemia, come sottolineato dal presidente di Veronafiere, Federico Bricolo “Chiudiamo oggi un Vinitaly finalmente a pieno regime, che ha visto una partecipazione corale di operatori, stampa e istituzioni. Siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione”. L’obiettivo, ha aggiunto “è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell’incoming sull’Italia, dall’altro sul prodotto italiano all’estero con un radicamento di Veronafiere, dopo Brasile e Cina, negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East”.
Pronti per l’edizione 2024 di Vinitaly che andrà in scena dal 14 al 17 aprile.