Naturalis Historia 2000, un vino antico

Naturalis Historia, nome evocativo del trattato enciclopedico sulla natura di Plinio il Vecchio. Ma il Naturalis Historia è anche un vino dell’azienda vitivinicola Mastroberardino ottenuto con uve provenienti da vecchie vigne situate a Mirabella Eclano in Irpinia. Questo vigneto oggi ha più di cinquant’anni ed è iscritto al catasto del Taurasi.

Il vigneto ha un’esposizione a sud-est ed è caratterizzata da un suolo profondo, a tessitura franco-sabbiosa, di origine vulcanica, con argilla in profondità e presenza di tracce di calcare. L’altitudine è di circa 400-450 m. s.l.m., il sistema di allevamento è la spalliera con potatura a cordone speronato. La densità d’impianto è di 2.500 ceppi/ettaro, con resa di circa 40 q/ha, più o meno un chilo e mezzo di uva a ceppo.

Ma all’epoca del millesimo che ho degustato, il 2000, il vino era un IGT fatto in prevalenza con Aglianico e un saldo di Piedirosso. Era nato qualche anno prima come vino sperimentale con il contributo delle due uve rosse più caratteristiche del territorio, da un vigneto che, all’epoca di questo campione, era già iscritto al Taurasi. L’ultimo IGT prodotto è stato il 2001, il 2002 non si fece – per via del noto andamento climatico – e dal 2003 il Naturalis Historia è diventato Taurasi.

L’inverno di quell’anno, nonostante il buon livello di piogge e qualche nevicata è stato mite, favorendo il germogliamento precoce delle uve. Buona la piovosità durante la primavera, seguita da un lungo periodo soleggiato e ventilato nei mesi di giugno e luglio, quando si sono susseguite le fasi di allegagione e di accrescimento degli acini. Dalla metà agosto anche l’invaiatura si è svolta in condizioni favorevoli. Da settembre c’è stato poi un lungo periodo di bel tempo, con elevate escursioni termiche tra giorno e notte, condizione ottimale per lo sviluppo aromatico delle uve. Dalla fine di settembre si è assistito ad un progressivo cambiamento delle condizioni atmosferiche con l’alternarsi di piogge a belle giornate. Perfetta la maturazione polifenolica dell’uva, con raccolta manuale di ottima qualità a fine ottobre.

La vinificazione è avvenuta con lunga macerazione sulle bucce di circa 25 giorni a temperatura controllata di 22-24°C. L’affinamento è stato condotto in barrique di rovere francese per un periodo di 24 mesi. Dopo l’imbottigliamento, il vino ha riposato ancora per 30 mesi.

Alla vista si presenta di colore granato fitto, senza cedimenti nonostante gli oltre 20 anni. Il naso appare chiuso, austero, ci mette un po’ ad aprirsi. Poi lentamente affiorano note di spezie scure, liquirizia. Emergono quindi sentori tostati, cioccolato, sottobosco per chiudere su ricordi di frutta rossa in confettura e balsamici. In bocca mostra in tutta la sua maestosità, in perfetto equilibrio tra morbidezza e alcol ben presente e una freschezza integra con tannini serici e perfettamente integrati. Chiude lunghissimo su toni mentolati.

Abbiamo abbinato al vino un arrosto di vitellone di media cottura con contorno di broccoletti. Abbinamento centrato, con la succulenza intrinseca della carne del tutto bilanciate dai tannini e dall’alcol. Ma è il giorno dopo che il vino si è superato.

Ne era rimasto meno di un quarto di bottiglia, poco più di un calice che ha accompagnato una vellutata di zucca con funghi, Trentingrana e profumo di olio al peperoncino dolce. Il vino si era completamente aperto, mostrando un ampio spettro di sentori olfattivi. Bellissime le note di spezie più dolci, noce moscata, chiodi di garofano, quindi sentori balsamici ancora più intensi e persistenti. In bocca aveva mantenuto la stessa eleganza accompagnando perfettamente questa preparazione più delicata e aromatica, giocando maggiormente sulla sua persistenza gusto-olfattiva.

Che cosa posso dire ancora? Abbiamo incontrato un vino antico, nel pieno della sua maturità, esempio di rara bellezza.

pubblicato in:
Vino Rosso

Amante del vino, Sommelier AIS ed esperto di marketing

Prima per me il vino era bianco o rosso, ogni tanto una via di mezzo, talvolta aveva le bollicine o era dolce. Poi ho iniziato questo viaggio nella conoscenza del vino, delle sue moltissime espressioni e tipologie, degli innumerevoli territori vocati. Ho incontrato personaggi meravigliosi, con cui è sempre possibile stupirsi, talvolta emozionarsi, degustando un calice di vino.

2 commenti per “Naturalis Historia 2000, un vino antico
  • Valentino
    23 Aprile 2024 at 19:38

    salve una cassetta da 6 bottiglie ancora sigillata quanto potrebbe valere?

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    • Alessandro Genova
      26 Aprile 2024 at 14:46

      Ciao Valentino, la quotazione di un vino dipende da molti fattori, a partire da come è stato conservato o dall'annata, sempre diversa da quella precedente o successiva. Per esempio qual è l'annata riportata in etichetta delle tue bottiglie?

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